Il panorama energetico attuale si confronta con sfide legate a nuovi modelli di operatività e all'accelerazione verso la transizione energetica. Tuttavia, solo il 40% dei consumatori percepisce un reale impegno da parte delle aziende nel settore, mettendo a dura prova la fiducia dei consumatori stessi. Il recente EY Energy Summit 2023 - Energy Reset, focalizzato proprio su queste problematiche e tematiche, ha posto al centro l'attenzione su tali questioni.
Il settore energetico ha sempre affrontato volatilità, ma al momento sta subendo un notevole impatto a causa delle tensioni geopolitiche, che potrebbero avere ripercussioni nel medio e lungo termine. In un contesto caratterizzato da incertezze e fluttuazioni dei mercati, è di vitale importanza che le aziende ristabiliscano la fiducia dei consumatori. Secondo EY, per raggiungere questo obiettivo, le aziende devono concentrarsi sul loro scopo principale, mantenendo l'agenda strategica come massima priorità e consentendo ai consumatori di identificarsi con valori chiari, concreti e sostenibili.
EY-SWG ha realizzato l'Osservatorio Brand Purpose Index, coinvolgendo più di 7000 consumatori e analizzando oltre 12 settori e 50 marchi nel paese. L'obiettivo era comprendere le aspettative dei consumatori e la capacità delle aziende di trasmettere i propri valori, creando così un vantaggio competitivo attraverso una chiara finalità e una creazione di valore tangibile. I dati indicano che l'80% delle persone ritiene importante che i marchi abbiano una finalità chiara con cui identificarsi, ma solo il 50% percepisce effettivamente un impegno concreto e la capacità delle aziende di mantenere fede alla promessa del proprio scopo dichiarato.
Nell'industria energetica, solo il 40% dei consumatori riconosce un impegno concreto da parte delle aziende del settore. Il settore energetico si distingue come uno dei settori in cui esiste la più grande discrepanza tra le aspettative dei consumatori e ciò che effettivamente percepiscono: essi si aspettano un impegno concreto da parte delle aziende, ma non riescono ad identificarsi nei valori dichiarati e non attribuiscono ai marchi la capacità di creare valore nelle dimensioni chiave.
Questi dati a livello nazionale trovano riscontro anche nell'indagine globale EY "Energy Consumer Confidence Index", che coinvolge 36.000 consumatori in 18 mercati. L'indagine ha evidenziato una correlazione tra i progressi dei paesi nella transizione energetica e la fiducia dei consumatori. I consumatori che non vedono i benefici della transizione energetica non hanno fiducia nel miglioramento futuro, mentre la fiducia aumenta man mano che un mercato progredisce nella transizione.
Analizzando il punteggio dell'indice di fiducia dei consumatori energetici per ciascuno dei 18 mercati considerati, emerge che la Cina è in testa (77,6) grazie agli ingenti investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle energie rinnovabili, mentre il Giappone si posiziona al minimo (51,2) a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia e della deregolamentazione del mercato, che hanno ridotto la fiducia dei consumatori. L'Italia si colloca al di sotto della media globale, riflettendo l'impatto dei trend macroeconomici e dell'attuale crisi energetica.
La costruzione e il mantenimento della fiducia dei consumatori durante l'intero percorso di transizione energetica sono fattori cruciali per raggiungere o accelerare gli obiettivi di decarbonizzazione di un mercato, secondo EY. Per raggiungere gli obiettivi prefissati sulle energie rinnovabili nei prossimi 10 anni, sarà necessario un ritmo di nuove installazioni che consenta un incremento di produzione superiore al doppio rispetto a quanto fatto negli ultimi 10 anni.
Nel corso degli ultimi dieci anni, si è verificato un aumento di oltre dieci volte nel costo della CO2, insieme all'aumento dei costi del gas, ciò ha praticamente raddoppiato il prezzo al quale il sistema è in grado di erogare energia elettrica in conformità alle attuali norme del mercato elettrico.
Inoltre, la transizione energetica comporterà un aumento dei consumi di energia elettrica di 50 TWh a causa dell'adozione dei veicoli elettrici in seguito al divieto europeo di veicoli a benzina e diesel entro il 2035. Questo consumo aggiuntivo rappresenterà il 15-20% della domanda attuale di energia elettrica in Italia.
Nel contesto dell'EY Energy Summit 2023, Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, ha affermato che la transizione energetica ha richiesto una completa revisione dei modelli di business e che l'Italia sta compiendo progressi positivi verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni ed efficienza energetica entro il 2030. Antonelli ha sottolineato l'importanza di non perdere la fiducia dei consumatori durante l'attuazione della transizione e di continuare a investire nelle competenze necessarie per soddisfare le esigenze del mercato.
Sergio Nicolini, Emeia Energy Sector Leader di EY, ha sottolineato che nei prossimi dieci anni sarà necessario triplicare le interconnessioni nelle reti elettriche europee, quadruplicare le pompe di calore installate nel mondo e aumentare di otto volte la capacità mondiale installata di energia solare. Questi numeri evidenziano l'enorme cambiamento che stiamo affrontando. Nicolini ha evidenziato l'importanza della collaborazione tra tutti gli attori del settore energetico, dalla pianificazione dei programmi all'esecuzione e alla gestione operativa, per affrontare questa sfida con successo.