Dopo l’accordo preliminare sulla direttiva raggiunto da Parlamento e Consiglio Ue a marzo 2023 e le successive divergenze presentatesi tra gli stati membri attorno ai temi relativi a biomasse, idrogeno e nucleare, la nuova direttiva sulle energie rinnovabili si è finalmente sbloccata grazie al voto del Parlamento Ue in plenaria.
Il testo della Red 3 (Renewable Energy Directive) è stato approvato il 12 settembre 2023 con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni.
La finalità del provvedimento consiste nell’espansione delle tecnologie pulite e nella riduzione della dipendenza da combustibili fossili.
Per entrare in vigore, il testo dovrà essere adottato formalmente dal Consiglio Ue.
L’obiettivo stabilito a livello europeo si può considerare molto ambizioso: le fonti rinnovabili dovranno coprire il 42,5% del consumo finale di energia nell'Unione Europea entro il 2030. La percentuale è aumentata di 10 punti rispetto al target stabilito nella vecchia direttiva (32%).
Inoltre, ci sarà la possibilità, non vincolante, di raggiungere addirittura il 45% del consumo energetico finale dell’UE.
Le ambizioni europee, se confrontate con il panorama attuale, possono sembrare utopiche.
Tuttavia, tra le caratteristiche della RED 3 rientrano lo snellimento e la velocizzazione delle procedure autorizzative per i nuovi impianti a fonti rinnovabili, ma anche quelle finalizzate a potenziare/ammodernare quelli esistenti.
Le autorità nazionali avranno 12 mesi di tempo per autorizzare, per esempio, la costruzione di nuovi parchi eolici e fotovoltaici nelle aree di riferimento per le rinnovabili, designate dai singoli paesi.
Per il repowering, la realizzazione di nuovi impianti sotto i 150 kWp o sistemi di stoccaggio co-ubicati la deadline si abbassa a 6 mesi (sempre se collocati in tali aree).
Avranno poi non più di 24 mesi per le autorizzazioni relative alle altre aree.
Per gli impianti solari con capacità pari o inferiore a 100 kW, la direttiva RED 3 prevede che il processo di autorizzazione non duri più di un mese, anche per gli autoconsumatori e le comunità di energia rinnovabile.
“In caso di mancata risposta da parte delle autorità o degli enti competenti entro il termine stabilito, a seguito della presentazione di una domanda completa, l’autorizzazione è considerata concessa, a condizione che la capacità delle apparecchiature per l’energia solare non superi la capacità esistente della connessione alla rete di distribuzione”. Per l’installazione di pompe di calore la procedura di rilascio delle autorizzazioni non può richiedere più di un mese, se l’impianto ha una potenza inferiore a 50 MW, tre mesi del caso di pompe di calore geotermiche.
La RED III stabilisce obiettivi distinti in base ai settori di applicazione:
Il relatore del testo, Markus Pieper, ha affermato che “la biomassa da legno rimarrà classificata come energia rinnovabile”, mentre in base al principio del “silenzio assenso”, gli investimenti “saranno considerati approvati in assenza di riscontri amministrativi contrari”.
Per quanto riguarda le biomasse, è stato sottolineato che l'Unione Europea non dovrebbe finanziare tecnologie che non siano sostenibili. È stato stabilito che la raccolta di biomassa deve essere condotta in modo tale da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.
Gli stati membri dovranno garantire che la biomassa legnosa sia utilizzata in base al suo massimo valore aggiunto economico e ambientale, basandosi su un ordine di priorità:
1) Prodotti a base di legno
2) Prolungamento del ciclo di vita dei prodotti a base di legno
3) Riutilizzo
4) Riciclaggio
5) Bioenergia
6) Smaltimento
In aggiunta a questa conferma, ci teniamo a sottolineare un altro cambiamento relativo alla biomassa, che il nostro paese ha recentemente introdotto: il 17 luglio 2023, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto n. 90 dell’8 maggio 2023, emesso dal MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sostenibilità Ambientale), il quale stabilisce le nuove condizioni per utilizzare il legno lamellare (legno incollato) in forma di cippato come biomassa combustibile, consentendo alle aziende di sfruttare i propri scarti di legno per la produzione di energia in modo sostenibile e innovativo, anche in settori che prima non potevano farlo.
Ne abbiamo parlato nel nostro articolo.
Nella direttiva sono state introdotte importanti disposizioni per promuovere l'uso dei biocarburanti avanzati e dei carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l'idrogeno. Queste misure sono fondamentali per il settore dei trasporti, poiché si prevede che possano contribuire a una riduzione delle emissioni di carbonio del 14,5% entro il 2030.
Inoltre, i deputati hanno sollecitato gli Stati membri a stabilire un obiettivo indicativo per l'adozione di tecnologie innovative, corrispondente almeno al 5% della capacità di energia rinnovabile installata di recente. Questo obiettivo mira a promuovere l'adozione di tecnologie all'avanguardia nell'ambito delle energie rinnovabili e a fornire un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri.
In conclusione, l’Unione Europea sta aggiungendo tutta una serie di tasselli che porteranno le aziende ad avvicinarsi al mondo delle rinnovabili, dell’energia sostenibile e dell’efficientamento energetico.
Isoterma, con 10 anni di esperienza nel settore, può accompagnare la tua azienda in questo percorso di trasformazione, assistendoti in tutte le fasi (dall’analisi di fattibilità fino all’installazione degli impianti).